• Home
  • /
  • Donne
  • /
  • Al via primo G7 Pari Opportunità della storia

Al via primo G7 Pari Opportunità della storia

Oggi si apre il primo G7 Pari Opportunità della storia. Al centro delle riflessioni ci sono il “woman empowerment” e il rafforzamento delle misure contro la violenza sulle donne, inclusa la tratta. Ma anche l’attenzione al ruolo chiave che le donne hanno per la crescita dell’economia e per il raggiungimento dello sviluppo sostenibile.

Il vertice è in programma oggi e domani, a Taormina.

Le riflessioni delle rappresentanti dei sei paesi partono dalla road map adottata, sempre a Taormina, lo scorso maggio dai leader del G7. Un piano d’azione che mira a sollecitare strategie sulla parità di genere e l’empowerment femminile, contrastare abusi e violenze. Migliorare, ad esempio, l’accesso delle donne al lavoro e sui luoghi decisionali.

L’Italia si presenta a questo G7 con un’esperienza importante alle spalle.

E spicca nel panorama europeo. Tant’è vero che nel rapporto “Gender Equality Index 2017” dell’European Institute for Gender Equality, a fronte di un avanzamento delle politiche europee “a passo di lumaca”, appena 4,2 punti in dieci anni, il nostro paese ha avuto un incremento di ben 13 punti, passando da 49,2 a 62,2. L’Italia si attesta comunque in una posizione non ottimale, al 14/o posto; prima la Svezia con 82,6 punti, ultima la Grecia con 50. Problematico il fronte lavoro: per l’Istat (agosto 2017), l’ occupazione femminile è al 48,9%, il dato più alto da 40 anni ma lontano di 20 punti percentuali rispetto agli uomini.

Come costruire un mondo in cui le donne possano davvero fare la differenza?

Gli Osservatori sulla parità di genere servono, ne sono nati tanti, l’ultimo in ordine di tempo l’Osservatorio Nazionale per il monitoraggio e la promozione di iniziative sulla parità tra i sessi e il contrasto della violenza contro le donne insediatosi presso il MIUR.

Ma non basta.  Servono luoghi in cui discutere e servono strumenti concreti, servono risorse economiche. Serve far crescere la cultura del rispetto. E un ruolo chiave lo hanno le famiglie e le scuole.

Serve reale pluralismo educativo e culturale che rimetta la scuola al centro, oggi sola e fragile.

E servono le donne che amano le donne: le donne devono imparare a fare squadra con le altre donne, il cambiamento culturale parte anche da noi.

L’Italia, che organizza il G7, è rappresentata dalla sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, con delega alle pari opportunità, Maria Elena Boschi, che presiede la riunione ministeriale; Maryam Monsef, ministra per la condizione femminile (Canada); Marlene Schiappa, Segretaria di stato con delega alla parità tra donne e uomini (Francia); Kathryn C. Kaufman, consigliera del Presidente (Usa); Joanna Roper, inviata speciale per le parità di genere (Gran Bretagna); Katarina Barley, ministra federale per la famiglia, gli anziani, le donne e i giovani (Germania); Yuhei Yamashita, vice ministro parlamentare dell’Ufficio di Gabinetto (Giappone) e la Commissaria europea per la giustizia, la tutela dei consumatori e l’uguaglianza di genere Věra Jourová.

L’evento chiuderà le attività dell’anno di Presidenza italiana del G7.