Amore tra cultura e tecnologia

di Maria Cava

Da Cimarosa e Paisiello fino a Donizetti e Verdi: i grandi compositori italiani diventano multimediali

Con la cultura si crea reddito e si costruisce il futuro. Alle imprese del sistema produttivo culturale italiano infatti si devono oggi 78,6 miliardi di euro (5,4% della ricchezza prodotta in Italia). Che arrivano a 84 circa (il 5,8% dell’economia nazionale) se includiamo istituzioni pubbliche e non profit. (Rapporto Symbola 2015 presentato lo scorso maggio 2016).

Ma il valore trainante della cultura contamina il resto dell’economia, con un effetto moltiplicatore pari a 1,7: per ogni euro prodotto dalla cultura se ne attivano 1,7 in altri settori. Gli 84 miliardi, quindi, ne ‘inducono’ altri 143, per arrivare a 226,9 miliardi prodotti dall’intera filiera culturale, col turismo come principale beneficiario di questo effetto volano.

Le nuove tecnologie inoltre favoriscono la richiesta di nuove professioni e competenze.

Ed il mondo della cultura richiede e genera competenze trasversali, multidisciplinari, cross mediali.

Basti pensare alla realtà virtuale al servizio del patrimonio culturale, o alla grafica che ‘racconta’ i big data, utilizzati con frutto anche dalle istituzioni culturali.

E l’uso delle nuove tecnologie per la valorizzazione del patrimonio sta modificando anche il panorama delle professioni culturali.

In Italia ci sono diverse realtà di eccellenza che raccontano il successo del matrimonio tra le nuove tecnologie e l’offerta culturale, una in particolare a Napoli, dove sono state inaugurate le Sale della musica, due spazi multimediali che hanno l’obiettivo di valorizzare e divulgare una parte dell’enorme patrimonio di informazioni custodito nell’Archivio storico del Banco di Napoli, il più grande archivio storico bancario del mondo che, in 330 stanze, ospita un’immensa città di carte, custode di 17 milioni di voci che svelano insoliti aspetti di economia quotidiana e centinaia di migliaia di vicende di personaggi celebri o ignoti di Napoli e di tutto il Mezzogiorno, dalla metà del 1500 ad oggi.

L’iniziativa, si inserisce nel progetto Il Cartastorie (il museo dell’Archivio), si aggiunge al percorso multimediale Kaleidos inaugurato a marzo, ed è stata realizzata nell’ambito del progetto “SENECA: Sensi e Vibrazioni, Musica e New Media tra Cultura E Territorio”, di cui è capofila il Distretto Tecnologico STRESS che, con il suo team di ricercatori, esperti e con il contributo dei soci ha messo a sistema un network virtuoso di attori diversi. STRESS si è avvalso della partnership di primarie imprese del settore, ETT spa e Nexsoft spa, di enti di ricerca pubblici quali l’Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali del CNR, del Conservatorio Statale di Musica “Nicola Sala” di Benevento e del compositore Micki Piperno.

Da Cimarosa e Paisiello fino a Donizetti e Verdi: i grandi compositori italiani diventano multimediali.

Le storie dei compositori dell’800 e degli altri protagonisti delle Sale della musica vengono raccontate attraverso touch screen e proiezioni interattive, nelle quali vengono mostrati documenti originali, ricostruzioni 3D, audio delle musiche e video, nei quali attori danno voce ai personaggi storici.

Dalle storie raccolte dai documenti dell’Archivio emergono anche aspetti inediti del movimento musicale Napoletano tra il ‘700 e l’800, nel quale spiccavano Domenico Cimarosa, Giovanni Paisiello e Giovan Battista Pergolesi.

Tra i protagonisti delle Sale della musica vi è anche Angelo Carasale, l’impresario che costruì il Teatro di San Carlo di Napoli e ‘correntista’ degli antichi banchi pubblici partenopei.(articolo pubblicato su #3DMagazine)