• Home
  • /
  • Riflessioni
  • /
  • Appello agli uomini “sani” e rispettosi delle donne Con loro la battaglia contro la violenza 

Appello agli uomini “sani” e rispettosi delle donne Con loro la battaglia contro la violenza 

Cosa manca alla giornata contro la violenza sulle donne? Mancano gli uomini. Sono pochi quelli che ascoltano e sono pochi quelli che parlano di questo tema. Come se problema che ci affligge fosse solo nostro. Una questione di donne, che si parlano tra loro e che organizzano manifestazioni ed eventi sempre per loro stesse.

Centinaia e centinaia di testimonianze di donne oggi, in tutta Italia, nelle piazze e nei luoghi istituzionali, mostreranno in quale orrore molte di loro hanno vissuto. Tante PAROLE contro la violenza sulle donne che rischiano di diventare VUOTE senza AZIONI. Servono leggi e proposte di leggi e serve una RIVOLUZIONE EDUCATIVA che coinvolga famiglie, scuole e istituzioni.

La vicenda delle studentesse americane stuprate dai carabinieri è un esempio di quanto questa SOCIETA SIA MALATA e lo sono anche insospettabili professionisti, in questo caso avvocati, molto probabilmente cresciuti in famiglie dove non si è respirato il rispetto per la donna ed il concetto di parità di genere era e resta sconosciuto.

Il legale di uno dei due carabinieri rispondendo alle domande dei giornalisti ha detto: “E’ un bel ragazzo, non ha bisogno di stuprare”.

Ma non è finita! Nell’’udienza uno degli avvocati aveva preparato 263 domande in aula per una ragazza e 197 per l’altra. Il giudice ne ha ammesse la metà. I difensori volevano sapere se le ragazze portavano o meno quel giorno gli slip, come se ciò fosse indice di una presunta disponibilità a rapporti sessuali. Il giudice ha ritenuto la domanda irricevibile ma il fatto che l’avvocato la formuli è grave. Ignoranza e sub cultura diffuse. Lo confermano anche i dati dell’indagine nazionale “Afrodite”, chiusa lo scorso anno dal Modavi Onlus e riportati dalla Presidente Nazionale dell’organizzazione, Maria Teresa Bellucci, a margine della giornata di dibattito sul tema “l’Amore non ha Lividi”, promosso dal magazine Pink Italia a Roma. Il 17% dei ragazzi trova accettabile la violenza sulle donne, il 27,50% la giustifica in caso di tradimento della donna e il 18% la ritiene altresì una reazione giustificata se c’è stata una ‘provocazione’ da parte di lei.

Si tratta di dati sconvolgenti e di un quadro inquietante

Che confermano che si giustifica e si accetta la violenza sulle donne

E non mi sembra che ci siamo indignati abbastanza

La cecità sociale sul tema è preoccupante

 Vogliamo ancora continuare con gli annunci o passare ai fatti?

Vogliamo dare strumenti concreti e risorse ?

Gli Osservatori da soli non bastano.

 

Oggi a Venezia nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice, con il patrocinio del Senato, della Camera, del Ministero dell’Istruzione e del Comune di Venezia, verrà presentato il Manifesto delle giornaliste e dei giornalisti per il rispetto e la parità di genere nell’Informazione (Contro ogni forma di violenza e discriminazione attraverso parole e immagini) per una corretta informazione per contrastare la violenza sulle donne, come chiede la Convenzione di Istanbul.

Perché Venezia? Perché è la città che ha dato i natali a Elena Lucrezia Corner Piscopia, prima laureata al mondo il 25 giugno 1678.

Perché il Veneto? Perché è la regione che ha dato i natali a Tina Anselmi, prima ministra della Repubblica italiana, nominata il 29 luglio 1976.

 La rivoluzione educativa che coinvolge tutti passa anche per il linguaggio, quello che utilizzano i MEDIA per raccontare la cronaca; passa per i comportamenti che socializziamo nelle FAMIGLIE; passa per l’agire che la SCUOLA autorizza… Abbiamo tutti il peso della responsabilità del CAMBIAMENTO, nessuno escluso.