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Atletica e discriminazioni Se sei donna il premio è diverso  

Una gara di corsa campestre diventa un caso di discriminazione di genere.

Il “luogo” dello sport diventa un campo per sottolineare differenze. Sembra incredibile ma succede così ad Osimo (Ancona), dove la Fidal regionale e il Coni Marche, la Regione, la Provincia, il Comune, e l’Atletica amatori Osimo, sono gli organizzatori ed i patrocinanti di una gara che prevede un percorso con caratteristiche e premi diversi a seconda del genere: 10 km per gli uomini e sette per le donne. Così come “in caso di vittoria o buoni piazzamenti i cittadini non italiani non godrebbero degli stessi premi previsti per gli uomini ‘italiani’.

Un regolamento “sportivo” (?) che fa a pugni con il valore dello sport e di una competizione sportiva.

Colpisce il fatto che di tanti attori istituzionali messi insieme per organizzare un evento sportivo, a nessuno sia venuto il dubbio che qualcosa non funzionasse.

Sorprende la superficialità con la quale si è costruito un appuntamento con lo sport.

Possibile che nessuno abbia avuto al sensibilità di notare un’anomalia?

Se anche lo sport diventa un luogo per marcare le differenze come possiamo incidere e lavorare per cambiare una cultura maschilista dominante?

 A sollevare il caso sono state le Consigliere di parità delle Marche, Patrizia David, e della Provincia di Ancona, Pina Ferraro Fazio, che hanno sottolineato quanto sia inutile organizzare eventi, giornate e convegni contro la discriminazione e la violenza contro le donne, o per l’integrazione socio-culturale, se poi, come in questo caso, non si riesce a cogliere che tali fenomeni si nutrono proprio di questi ‘piccoli gesti’.

E proprio ieri, mentre le Consigliere di parità, sollevavano dubbi sulla correttezza di un regolamento sportivo “discriminatorio”, la Camera dei Deputati ha approvato diverse mozioni e risoluzioni per il contrasto alla violenza femminile.

Tra gli impegni del governo, quello delle risorse da mettere a disposizione per il contrasto della violenza sulle donne; risorse che dovrebbero essere erogate senza ritardi e vincolate all’assunzione di impegni precisi, all’individuazione delle priorità e alla valutazione dei risultati ottenuti.

Speriamo che gli impegni presi siano prontamente applicati e che il tempo non trascorra invano.