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E lei cosa farebbe? Il nuovo libro di storie di eroine realmente esistite

E lei cosa farebbe? E’ il titolo del libro scritto dall’autrice per bambini Kay Woodward e illustrato da artisti riconosciuti sul piano internazionale che hanno disegnato a mano per l’occasione le tavole che danno un volto a 25 icone. Arriva da Mondadori Electa Kids un nuovo libro che, sull’onda del caso editoriale ‘Storie della Buonanotte per bambine ribelli’, di Francesca Cavallo, Elena Favilli, al top delle vendite nel mondo nel 2017 e in attesa del bis il 27 febbraio da Mondadori, racconta la storia di 25 donne.

Si tratta (come per Bambine Ribelli, al cui libro rimanda anche iconograficamente per la verità), di leader mondiali, grandi scienziate, artiste, donne speciali, coraggiose, eroine che hanno superato ogni ostacolo e realizzato grandi cose. Da Frida Kahlo e Cleopatra ad Amelia Earhart e Malala Yousafzai, da Zaha Hadid a Virginia Woolf, da Caterina II di Russia e Giovanna d’Arco a Michelle Obama e Emma Watson, le donne raccontate nel libro provengono da tutti i continenti. Donne dello sport, politica, della cultura, dell’arte e delle scienze.

La loro storia viene portata ad esempio alle nuove generazioni e attualizzate ai problemi che vivono oggi con un originale stratagemma: ogni profilo è completato da una domanda come se fosse posta da una giovane teenager alla protagonista della storia. Il criterio di scelta è l’innovazione: queste donne hanno lasciato un segno, non solo compiendo grandi azioni, ma hanno vissuto le stesse situazioni, gli stessi problemi con cui si scontrano le ragazze del XXI secolo: gli stereotipi del genere femminile, il bullismo, il rapporto difficile con il proprio corpo e molto altro. Gli artisti che le hanno ritratte Andrew Archer, Anna Higgie, Jessica Singh, Jonny Wan:, Kelly Thompson, Pietari Posti, Sofia Bonati, Susan Burghar.

“La vita non è facile per nessuno di noi. E allora? Dobbiamo perseverare e soprattutto avere fiducia in noi stessi. Dobbiamo credere nel nostro talento e dobbiamo fare tutto il possibile per svilupparlo”.
Marie Curie