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Maria Elisabetta Casellati è la prima donna Presidente del Senato

Maria Elisabetta Alberti Casellati è la prima donna Presidente del Senato della Repubblica, la seconda carica dello Stato. Avvocato matrimonialista, di Rovigo, classe 1946, sposata con un collega, due figli, nonna appassionata. Fedelissima di Berlusconi, a cui deve il suo ingresso in politica fin dalla fondazione di Forza Italia nel 1994, dove ha ricoperto vari incarichi: componente del Collegio dei probiviri, dirigente del dipartimento Sanità e vice dirigente dei Dipartimenti di Fi. La Casellati può vantare nel suo curriculum anche di aver fatto parte del Csm per due anni come membro laico in quota Forza Italia. E’ scesa in campo più volte a difesa di Berlusconi nelle vicende giudiziarie che lo hanno riguardato, anche per il caso Ruby (“un’ingiustizia ad personam”).

Laureata in diritto canonico alla Pontificia Università Lateranense, la Casellati è iscritta all’Ordine degli avvocati di Padova. Nel governo ha ricoperto i ruoli di sottosegretario alla Salute e alla Giustizia in tre legislature. Eletta in Veneto, molto attiva sul territorio, ha creato, quando era sottosegretario alla Salute, un suo angolo nel mercato di Padova, con tanto di banchetto per un rapporto diretto con i cittadini. E il suo impegno si è profuso anche a varie riprese nella difesa dei diritti delle donne, dalle quote rosa alla legge sullo stalking. La prima figlia, Ludovica, lavora nella galassia delle aziende di Berlusconi, mentre il fratello Alvise ha seguito le orme dei genitori, laureandosi in legge. Ha esercitato la professione anche a New York.

Servono consapevolezza delle difficoltà, non disgiunta da ragionevole ottimismo e rispetto reciproco delle forze politiche. Perdonerete l’emozione, ma la scelta comune che avete compiuto di eleggere per la prima volta una donna alla presidenza di questa Assemblea rappresenta per me una responsabilità che non posso celare dietro preamboli di circostanza. Per me è un onore ed è anche una responsabilità nei confronti di tutte le donne italiane anche per quelle che hanno rappresentato “l’anima della lotta di liberazione e che sono qui oggi rappresentate magistralmente rappresentate da Liliana Segre”. Lo ha detto nel corso suo primo discorso al Senato.  “Un onore e una responsabilità che sento doveroso condividere proprio con tutte le donne che con le loro storie, azioni, esempio, impegno e coraggio hanno costruito l’ Italia di oggi; un grande Paese democratico e liberale in cui nessun obiettivo, nessun traguardo è più precluso“.

Una delle prime telefonate fatte da Maria Elisabetta Casellati dopo la nomina a presidente del Senato è stata alla figlia, Ludovica, mentre quest’ultima stava correndo in bici lungo le strade di Montalcino. Sulla sua pagina Facebook Ludovica ha scritto. “Per affrontare le salite più dure mi hanno insegnato che ci vuole preparazione, strategia, costanza e gambe! Ti sto festeggiando così grande mammina!”

Neanche il tempo di sedersi sullo scranno più alto di Palazzo Madama che qualche testata giornalistica, ma non solo, ha voluto ricordare che nel 2005, quando era sottosegretario al ministero della Salute la Casellati avrebbe piazzato la figlia Ludovica a capo della segreteria del dicastero.

La campagna elettorale è finita. Credo che sarebbe più utile per tutti lasciar stare il livore, le accuse di familismo  e giudicare l’operato dei neo eletti presidenti delle Camere.

L’elezione della Casellati desta qualche preoccupazione anche nelle associazioni lgbt per le dichiarazioni che ha più volte rilasciato in merito alle unioni civili. Credo che da presidente del Senato della Repubblica e per l’Istituzione che rappresenta la Casellati sarà orientata al più ampio, sereno ed aperto confronto.

Un’altra riflessione è per i “figlia di”, per quelli che hanno il problema dell’etichetta e che sono costantemente additati come coloro che non si sono guadagnati sul campo i risultati professionali. Può essere duro non essere “figlio di” ma non è meno fastidioso il pregiudizio costante verso coloro che hanno cognomi che “pesano”.