Media, social e ricerche: i risultati della Facebook Top Newspapers 2017

di Maria Cava

Nel 2017 la diffusione dei 60 principali quotidiani europei e statunitensi si riduce a 24,9 milioni di copie, perdendo quasi 6 milioni di copie dai 31 milioni del 2011. Nello stesso periodo le rispettive comunità Facebook dei 60 quotidiani crescono esponenzialmente dai 5 milioni di likers del 2011 ai 132 milioni del 2017. Fra le testate italiane in ordine di ranking strategico quest’anno c’è ‘Il Fatto Quotidiano’ che precede ‘La Repubblica’ e ‘La Stampa’ e che guidavano la classifica nazionale lo scorso anno.

‘Il Fatto Quotidiano’ mantiene inoltre il primato mondiale per indice di socialità: oltre 60 likers per copia diffusa. E’ quanto emerge dall’ottava edizione della desk research “Facebook Top Newspapers 2017” realizzata da Innova et Bella, la società di consulenza strategica focalizzata sui processi di innovazione e competizione. La ricerca annuale per l’attribuzione del social rating e la formulazione della classifica finale dei principali quotidiani realizza il monitoraggio delle strategie Facebook delle principali 60 testate europee e per ogni testata analizza 12 best practices di relazione, dal coinvolgimento di tutti i portatori d’interesse (lettori, giornalisti, dipendenti, imprese e istituzioni) nelle proprie strategie di relazione, all’attenzione che viene dedicata alla fase di “ascolto” dei propri lettori, all’analisi della loro partecipazione e alla restituzione in Rete.

Il campione posto sotto osservazione comprende i principali 60 giornali quotidiani nazionali stampati in Europa e Usa, considerando Gran Bretagna, Stati Uniti, Italia, Francia, Spagna e Germania.

Ai primi posti della classifica dei quotidiani di riferimento strategico su Facebook si confermano ‘The New York Times’ e ‘USA Today’, seguiti da ‘El País’, che guadagna due posizioni rispetto al 2016, ‘The Wall Street Journal’, e ‘Bild’, che invece scende dal terzo al quinto posto. Cinque quotidiani da prendere ad esempio per lavorare adeguatamente sui social. In particolare, Il New York Times si riconferma anche quest’anno al primo posto della classifica  arrivando a 14 milioni di fan.

Perché ottiene per il quinto anno consecutivo la vetta? Quale è il segreto?

Il campione analizzato per le best practices sviluppate su Facebook dimostra elevati standard qualitativi, fluidità di fruizione, ottima integrazione con gli altri social di riferimento, in particolare la pagina Instagram del giornale, con quasi 3 milioni di follower e Pinterest. La ricca offerta di contenuti: aree tematiche, discussioni e chat, possibilità di conversazioni con esperti di settore, influencer e personaggi, è rafforzata dall’alta qualità dei messaggi visivi e dai contenuti multimediali, perfettamente ottimizzati per la fruizione mobile, nonché da un fitto calendario di eventi e appuntamenti in città di cui il quotidiano si fa anche promotore.

Nessuna delle testate italiane prese in considerazione entra nella “top ten”

 Insomma c’è troppa “distanza” tra il giornale ed il lettore e in genere chi gestisce i social delle testate giornalistiche dovrebbe rafforzare  la pratica per incontrare le persone e non limitarsi a postare sul proprio account il contenuto senza preoccuparsi di diffondere ulteriormente l’informazione in altro modo. Bisogna ripensare alle modalità con le quali si aggregano le community e bisogna migliorare la capacità di entrare in contatto con i gruppi di persone.

La ricerca realizzata da Innova et Bella contiene numerosi altri dati utili per comprendere il cambiamento in atto nei mondo dei media e il legame con il lettore ma soprattutto propone dei suggerimenti per il top management delle imprese editoriali.

La sfida competitiva più importante per tutti i quotidiani è investire in conoscenza: capire come vendere i propri contenuti editoriali a milioni di likers Facebook sempre più personali, interconnessi, sociali e mobili.

In un mondo in cui ogni lettore può ricercare gratuitamente l’informazione personale che preferisce con un semplice click, la raccomandazioni strategiche di innovation permangono chiare:

  • Varare un progetto di social branding per ogni singolo prodotto editoriale.
  • Organizzare una task force dedicata costituita da manager e giornalisti diretto contatto con la Direzione generale e con le singole direzioni editoriali.
  • Ricercare, studiare e interpretare i big data delle preferenze sociali di ogni singolo lettore per potergli offrire il lusso di un’informazione su misura.
  • Formare giornalisti e manager all’utilizzo degli strumenti di analisi big data, di intelligenza artificiale, di social branding e di mobile communication.

Pubblicato su neifatti.it ©