Oprah Winfrey for president Urla l’America emozionata

Ciò che so per certo è che raccontare la propria verità è lo strumento più forte che abbiamo”. Oprah Winfrey è la vera star dei Golden Globe con un discorso vibrante che diventa un manifesto politico e appare come il preludio a una campagna elettorale. Oprah for president”, ripete la voce dei social.

«Penso a chi lavora nei ristoranti, nelle pulizie, negli ospedali, eternamente sottomessi alla prepotenza di altri, penso alla donne nelle fabbriche e nelle forze armate che hanno osato denunciare e non sono state ascoltate dal potere degli uomini che di loro hanno abusato. Ma a questi uomini voglio dire: il tempo è scaduto».

Nel disperato bisogno di un avversario di Trump nel 2020, la miliardaria afroamericana di 63 anni, mai sposata, senza figli, con la sua incontenibile passione umana e civile, con la sua travolgente personalità, competenza e intelligenza,mai ostentate, fa emozionare gli americani.

La sua storia personale celebra costantemente la rinascita ed il riscatto ma anche il sogno che si realizza grazie alla tenacia e all’impegno: da semplice stagista in piccole tv locali dopo essere fuggita dalla casa dove era stata ripetutamente abusata e violentata da parenti maschi la sua vita è una parabola.

Comunicativa sincera: Oprah è vera,autentica.

Nella notte delle “women in black”, delle signore tutte in nero per ricevere i premi dei Golden Globe e per lanciare il grido della ribellione contro gli abusi, è nata una stella della politica futura, una “black woman”, una stella nera che ruba la scena e fa parlare di sé come possibile presidente degli Stati Uniti: Oprah Winfrey.

La Winfrey era stata scelta come madrina della serata, ma il suo discorso è andato ben oltre le attese. Lacrime, applausi, standing ovation, di fronte a un comizio che poteva essere già pre-elettorale, con frasi di grande efficacia.

«Quando questo nuovo giorno si alzerà, saranno donne magnifiche e fantastici uomini i nuovi leader che ci condurranno in un tempo nel quale nessuno dovrà più dire “me too”, anche io sono stato oggetto di ingiustizie». È stata quella parola, “leader”, a scatenare la reazione entusiastica del pubblico oltre le telecamere, a far nascere il ritornello dell'”0prah for president“.

Possiamo ora iniziare a immaginare un’Oprah Winfrey nello Studio Ovale?