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Quei giovani vecchi zombie senza speranze che diventano gang

Cosa passa per la testa dei ragazzi delle baby gang? Cosa li spinge ad assalire giovani indifesi senza alcun motivo? Si sentono forti nella loro gang e senza alcuna pietà sono capaci di ridurre in fin di vita un innocente. Così per caso.

Madri e padri contro altre madri e altri padri. Da un lato i genitori dei piccoli malviventi che incuranti non badano alle vite che hanno generato e dall’altro lato genitori che ogni giorno si sacrificano e lavorano per i loro figli, per offrire loro una vita dignitosa. Violenti e delinquenti contro gente perbene. Come annientare questa violenza?

Non prendiamoci in giro. Qui occorrono nuove leggi e occorre che quelle che già ci sono vengano rispettate. Serve uno Stato che funzioni e che sia degno di questo nome altrimenti alimenta solo sfiducia diffusa nelle istituzioni.

Serve che lo Stato intervenga per non riconoscere la genitorialità a quelle madri e quei padri che non sono degni di un ruolo così prezioso. Serve che “altri genitori- tutori” come le comunità, i servizi sociali e la chiesa lavorino per recuperare quei giovani nati e cresciuti in famiglie non sane. Miseria e ignoranza sono i nostri peggiori nemici, mostri sociali che siamo tutti chiamati a combattere se desideriamo un mondo migliore per noi ed i nostri figli. Penso al dolore e alla sofferenza della madre di Arturo e di Gaetano, vittime di assurda violenza ad opera di baby gang. E penso al buio ed al gelo che abita le menti dei ragazzi che hanno sferrato i colpi contro di loro.

In mezzo ci siamo noi. Che abbiamo il dovere di lavorare costantemente per costruire sogni e speranze.

Senza la fede in un progetto, senza il sogno e la speranza ogni individuo è destinato a morire e si può essere morti anche con un cuore che batte.