di Maria Cava

Quanti video a carattere medico circolano nella rete? E quanti di questi sono “sicuri” ? C’è chi si è posto il problema ed ha trovato una soluzione. Si chiama Videum ed è la start-up americana con base anche in Europa che offre la più ricca libreria di video certificati nel settore della salute. Mentre su you tube si trova una grande quantità di materiale medico non certificato, i video caricati su Videum lo sono!

Grazie ad un sistema tecnologico innovativo, Videum crea video multilingua interattivi che consentono di coinvolgere il pubblico su salute e medicina. Nell’ecosistema della Digital Health, fornisce soluzioni tecniche integrate che mettono in comunicazione fornitori di servizi sanitari, professionisti e il pubblico dei consumatori. A seguire la start up c’è Roberto Ascione, imprenditore napoletano, già Ceo e fondatore di Healthware International, di recente riconosciuto ‘Best industry leader’ nell’ambito del premio ’10 year global retrospective awards’, organizzato da Health 2.0, in California, per il decennale della conferenza. Ascione è stato l’unico italiano ad essere stato nominato tra i 25 top industry leader, ed è rientrato tra i 10 finalisti fino a risultare il più votato nella categoria. Videum è solo uno dei numerosi esempi concreti dell’applicazione dell’innovazione al settore della salute e della medicina.

In Campania nel settore delle Scienze della vita operano realtà di ricerca con elevate competenze come il Distretto ad Alta Tecnologia, Campania Bioscience, nato nel 2013 proprio con l’obiettivo di creare una piattaforma collaborativa in grado di promuovere l’ecosistema campano del settore.

Tra i progetti europei ai quali lavora il Distretto Bioscience c’è “INNOLABS – INNOvative LABS for leveraging cross capacity building between ICT, Health, BIO and Medicine sectors for new emerging industries in personalized health” per la creazione di ecosistemi ad alta densità di connessioni che catalizzano scambi di valore interni ed esterni. Campania Bioscience ha lanciato di recente la prima Open Call INNOLABS e c’è tempo fino al 30 settembre 2017 per sottomettere una proposta progettuale. Possono candidarsi le piccole e medie imprese (PMI) che propongono soluzioni nei settori mHealth, ageing populations o personalized healthcare. I 25 migliori progetti selezionati riceveranno un supporto per un valore pari a 50.000 euro. Gli altri 25 classificati potranno ricevere assistenza per un valore fino a 10.000 euro.

«PMI e startup, campane e non, hanno la possibilità di competere e, soprattutto, collaborare con altri soggetti europei al fine di implementare la loro idea di business in un settore, come quello della personalized health, dove il digital e l’mhealth non hanno ancora dispiegato a pieno il loro effetto. Cerchiamo idee brillanti e imprenditori/startupper ambiziosi che accolgano la sfida di partecipare alla prossima rivoluzione nel campo dell’healthcare», afferma Luigi Pavia, Business development & Networking del Distretto Tecnologico Campania Bioscience.

La mission di INNOLABS è favorire la collaborazione multisettoriale e internazionale tra PMI e imprenditori e facilitare il lancio sul mercato di processi, prodotti e servizi innovativi. Il progetto è stato finanziato dal programma Horizon 2020 e durerà 2 anni e mezzo durante i quali saranno selezionate 100 idee innovative in grado di rivoluzionare il settore salute. INNOLABS si propone di migliorare il posizionamento dei paesi europei nel mercato emergente della digital health, potenziare la competitività delle PMI supportando lo sviluppo di idee e progetti innovativi, garantire la sostenibilità a lungo termine di 100 progetti innovativi d’impresa.

(Pubblicato su neifatti.it® 29 agosto 2017)