Lasciare Napoli per qualche giorno mi fa sempre bene. Mi ricarica, mi rigenera e mi lascia riflettere su cose che nella corsa quotidiana non noterei .

Mi fermo a pensare. Mi fermo‼

Cose normali, sfido chiunque a sopravvivere alla routine. Accade così anche in questi giorni che sono a Milano.

E anche stavolta il saluto ai miei bambini non è stato senza lacrime: il patto con Mariagiulia per farla smettere di piangere è stato leggerle la favola della buona notte al telefono.

Con chi restano i bambini fanno quando le mamme sono fuori per lavoro ?

Qui si apre un mondo di possibilità. Alcune mie amiche più ansiose, per esempio, ricorrono alla modalità organizzativa “stato di emergenza”: papà più nonna paterna o materna .

Poi c’è la formula di categoria superior: “stato di emergenza assoluto” che prevede l’abbinamento: papà più nonna possibilmente materna, perché la paterna ha un livello di sicurezza più basso, più tata che può correre di notte in cucina a preparare un biberon da consegnare alla nonna o al papà.

Nel caso in cui sia il papà a stare fuori casa, superfluo dirlo c’è la mamma, che vuoi di più.