Ci vuole davvero coraggio a lasciare il posto fisso nella Pubblica Amministrazione in tempi come questi in cui trovare un lavoro è un’impresa ardua.

Lo ha fatto una mamma di Napoli, vincitrice di concorso, che non ha trovato conciliabili la pianificazione del lavoro del suo Ufficio con il suo ruolo di mamma. In pratica solo nel pomeriggio le venivano comunicati luoghi e orari di lavoro del giorno dopo; e per lei che ha 2 bambini piccoli e una madre malata non era più sostenibile.

La storia di Paola Carotenuto la racconta il Corriere del Mezzogiorno di oggi con la bella intervista di Mirella Armiero.
Paola Craotenuto fa parte degli “Hero e Super Hero” di cui parlo in un precedente articolo. Da madre che lavora so quello che sta provando e sento vivamente le sue esigenze.

Mi fa davvero rabbia che le sue richieste non siano state ascoltate. Senza voler disturbare leggi e regolamenti nel suo caso è proprio il buon senso che viene calpestato.

Un bel calcio in faccia al suo diritto di essere madre. Come se le lavoratrici madri non fossero un valore che vada tutelato o rispettato.

L’essere madre nella vicenda di Paola “è un problema solo suo”. Paola ha tutta la mia ammirazione per aver trovato la forza di mollare e soprattutto di rimettersi in gioco provando a tornare nel mondo del lavoro privato.

Ha tutta la mia ammirazione per aver lasciato la “strada sicura” ed aver imboccato la strada che la rende più felice e libera.

Paola spera che la sua storia faccia riflettere e che possa servire per migliorare la vita lavorativa delle altre donne.

Le faccio i miei migliori auguri e la ringrazio per il seme che ha ci ha lasciato.