Lady Oscar ha segnato l’infanzia di generazioni di bambini italiani ed anche la mia. Quando con un gruppo di mamme, qualche anno fa, ci ritrovammo insieme ai nostri bambini ad un concerto di Cristina D’Avena, impazzimmo sulle note della sigla del cartone animato giapponese che vedeva protagonista la spadaccina indomita e figlia del re, Oscar. Avevamo scelto il concerto per la gioia ed il divertimento dei nostri figli ma noi mamme ne fummo letteralmente stregate. La ricordo ancora quell’emozione bellissima di tornare bambina. Il fumetto di Riyoko Ikeda, “Rose of Versailles”, dal quale è stato tratto il cartone animato, ha compiuto 45 anni e in Giappone sono usciti due nuovi capitoli del fumetto che vedono protagonista Rosalie, l’orfanella caduta in totale disgrazia che trova conforto nella bontà d’animo di madamigella Oscar.

Lady Oscar ci ha fatto sognare. Incarnava una donna forte e coraggiosa, bella, che gestiva con compostezza il dolore. Vestiva i panni della guardia reale combattendo con la stessa audacia di un uomo. Era una star androgina. E la sua morte ai piedi della Bastiglia fu una morte eroica. Ci lasciò sotto shock, mai avremmo voluto perderla. La sua storia d’amore con Andrè poi ci ha fatto vivere i primi batticuore.

Lady Oscar ha rotto degli schemi, ha imposto una nuova visione della donna, ed ha combattuto come pioniera la diversità di genere. Lady Oscar è una donna che tiene testa agli uomini che la circondano cosa un po’ impensabile nella realtà del Settecento!

Il decreto del 30 aprile 1793, storicamente vero, vietava alle donne di far parte dell’esercito, ed Oscar deve fare i conti con questa realtà. Curioso notare che ci fu la necessità di emanare questa legge perché le donne erano solite frequentare i campi di battaglia, e non soltanto in ruoli “tradizionali” (prostitute, vivandiere,…). Del resto, la donna vestita da uomo che combatte nell’esercito non è un’invenzione di Riyoko Ikeda.

“Rose Of Versailles” è senza dubbio una delle migliori serie d’animazione mai create, con uno dei personaggi femminili migliori mai visti che ha ispirato registi del calibro di Ikuhara. Oscar è dotata di un carisma unico e di uno spessore che si concretizza nella progressiva ricerca e scoperta di sé stessa in una continua lotta tra l’essere uomo o donna e un continuo evolversi delle sue riflessioni su quanto sta realmente accadendo in Francia, su ciò che è giusto o sbagliato e su cosa sia meglio fare per il futuro del proprio Paese.

La forza di questo capolavoro sta nel realismo narrativo e nel realismo dei personaggi che dimostrano una caratterizzazione forte. E’ una serie animata che usa la storia della rivoluzione francese come espediente narrativo per farci incontrare con i personaggi, con le loro emozioni, le loro paure, i loro amori e le loro perplessità.

La serie ci mostra gli avvenimenti in Francia negli anni compresi tra il 1768 fino alla Rivoluzione Francese: una nazione spaccata in due; da un lato la nobiltà, che ci viene mostrata nella maniera più assoluta dall’interno in tutto l’egoismo, la sete di potere e la capacità di fare qualsiasi cosa pur di salire di rango. Dall’altra una Francia che muore di fame e che poi porterà il popolo alla rivoluzione. Quanti bambini si sono appassionati alla storia della rivoluzione francese attraverso gli eventi narrati nel cartone animato!

In Italia Lady Oscar (successivamente Una spada per Lady Oscar) è stato tra i cartoni animati più riproposti sulle reti televisive, tanto che vantiamo il maggior numero di repliche di questa serie tra le nazioni europee.

Hanno riscosso molto successo le due sigle create appositamente per la visione italiana: la prima negli anni ’80 raggiunse il settimo posto nella hit parade; la successiva, cantata da Cristina D’Avena, è stata perfino tradotta in tedesco (come unica sigla della serie).

L’opera fumettistica “Rose of Versailles” debuttò in Giappone nel 1972 in 82 capitoli. Ebbe un successo enorme, tanto da venire raccolta in 9 volumi e da ispirare una serie animata. Quest’ultima però, a differenza della versione cartacea, non fu molto apprezzata, ma fece conoscere Madamigella Oscar in tutto il mondo.

Il fumetto invece in patria è diventato un manga cult grazie allo sfacciato mix di realtà storica, drammi e personaggi : protagonisti realmente esistiti o inventati.