Sulla differenze tra apprezzamenti gentili e molestie ho letto un commento di Cecilia Strada, dopo il suo #metoo. Scrive, contro una utente che minimizza:
“Io non metterei nella stessa frase “apprezzamenti gentili sì, molestie no”. Mi sembra come dire “nella vita ho mangiato tante volte le lasagne. Però nessuno mi ha mai tirato una mazza da baseball in testa”. Che c’entra? Apprezzamenti gentili, complimenti, inviti a uscire e molestie non stanno nella stessa categoria. Nemmeno parenti, vicini o contigui. Le piacciono le lasagne? Anche a me. Nessuno l’ha colpita con una mazza da baseball? Son contenta. Però attenzione, che a parlarne così si rischia di restituire una brutta immagine di sé, molto poco empatica appunto.”
Il #metoo batte dove il dente duole, e cioé nella vita di ogni giorno. Ma vorrei riportarlo un momento all’ambiente professionale.
Ci siamo mai chiesti cosa succederebbe se esplodesse un #metoo nel nostro ambiente professionale?
Qua si parla di mondo dello spettacolo. E’ lampante che il ricatto sessuale e la molestia siano metodi molto antipatici e discriminatori, ma quasi velatamente accettati se associati a Hollywood.
Un’accusa di molti minimizzatori seriali è che nei casi di VIP il #metoo possa generare un incremento di popolarità.
E’ chiaro, basta guardare in Google Trends quanto il motore di ricerca abbia scandagliato Asia Argento da ottobre a oggi.
Ma se la mettiamo in questi termini stiamo ancora confondendo le lasagne con le mazze da baseball. Ora che l’onda delle rivelazioni è iniziata, ora che la rivoluzione delle donne molestate ha inizio, non posso che condividere Monica Bellucci, che alla vincita del premio Virna Lisi parla di donne che stanno “scoppiando”.
“Le dichiarazioni possono uscire in maniera non corretta, affrettata, perché quando scoppi si può scoppiare male, bisogna andare avanti perché questa rabbia interna è stata repressa per troppo a lungo.
Siamo nel pieno di questa esplosione, il punto è: ci spaventa forse che il nostro ambiente di lavoro ne venga investito?
Saremmo pronti a vedere l’esplosione del #metoo dilagare fuori da Hollywood e dirigersi, non so, verso gli avvocati? I giornalisti? Le istituzioni?
Già un il politico laburista è caduto nel vortice mediatico per le accuse di molestie sessuali e si è tolto la vita, sembra una vicenda lontana eppure potrebbe essere più vicina di quanto si pensi.
E se l’abuso fosse vicinissimo a noi? Vedremo, ma intanto mangiatevi le vostre mazze da baseball.