La prima mappa italiana della violenza di genere ci dice che la metà dei casi delle aggressioni più gravi ai danni di donne è ad opera di partner o ex partner. Il lavoro di ricerca della Commissione parlamentare di inchiesta sulla violenza di genere, istituita in Senato il 18 gennaio del 2017, ha tracciato il bilancio illustrandolo all’Onu in occasione della 62ma sessione della Commssion on the Status of Women.
Secondo lo studio in rapporto alla popolazione femminile residente, il maggior numero di omicidi, tra il 2012 e il 2016, è avvenuta in Umbria (7,8%), in Calabria (6,8) e in Campania (6,5). Nel 90% ad aggredire le donne sono uomini di cui la metà partner o ex e il 20% è costituito da familiari: dunque nel 70% dei casi la violenza sulle donne arriva da qualcuno che si conosce, spesso qualcuno con cui si hanno rapporti affettivi. Secondo il rapporto il 10,6 % delle donne dichiara di aver subìto una qualche forma di violenza sessuale prima dei 16 anni. Più di una donna su tre, tra le vittime della violenza del partner, ha riportato ferite, lividi, contusioni o altre lesioni (37,6%). Circa il 20% è stata ricoverata in ospedale a seguito delle ferite riportate. Più di un quinto di coloro che sono state ricoverate ha riportato danni permanenti. Dai dati emerge che le donne straniere denunciano più di quelle italiane (il 17,1% contro l’11,4% delle italiane). I dati acquisiti dalla Commissione evidenziano, negli ultimi 6 anni, una graduale riduzione del numero dei delitti di violenza sessuale denunciati: sono passati dai 4.617 episodi del 2011 ai 4.046 del 2016 (-12% circa). Nei primi nove mesi del 2017 si è registrato un lievissimo ulteriore calo (-0,2%) del totale del numero di reati di violenza sessuale denunciata, rispetto al medesimo periodo del 2016: da 3.095 a 3.035. Aumentano invece i casi di stalking, soprattutto contro autori noti: si è passati infatti dai 9.027 atti persecutori denunciati nel 2011 ai 13.177 del 2016, con un aumento del 45%, dato che scende nel 2017. Le iscrizioni per maltrattamenti sono le più numerose in assoluto fra quelle per i reati presi in considerazione dal questionario. Le indagini vengono concluse in larga parte entro un anno e l’89% delle sentenze diventano definitive entro tre anni. Una percentuale molto alta dei procedimenti per violenza sessuale e omicidio volontario rimane a carico di ignoti, mentre un quarto delle denunce presentate contro autori noti viene archiviata. A macchia di leopardo le percentuali di assoluzione: passano dal 12,6% del distretto di Trento al 43,8% di Caltanissetta.