Alicia Giménez-Bartlett, la creatrice dei polizieschi con Petra Delicado torna con un nuovo romanzo. In ‘Mio caro serial killer'(Sellerio), il decimo romanzo della scrittrice spagnola i cui libri sono tradotti in 15 lingue, l’ispettrice Petra deve fare i conti con un assassino seriale che lascia una lettera d’amore sul petto delle donne che uccide, con il femminicidio e con la realtà delle agenzie matrimoniali che sono “molte pericolose” dice la scrittrice. Alicia Bartlett sceglie sempre tematiche molto forti per le sue opere e questo perché dimostra di avere a cuore le questioni riguardanti le discriminazioni legate alla sessualità e/o al genere, i pregiudizi sociali che sono causa di emarginazione sociale e non permettono di vivere una vita secondo le proprie scelte. Con Petra Delicado e Fermín Garzón, suo vice, Alicia Giménez-Bartlett ha creato una di quelle polarità essenziali che donano al racconto un movimento autonomo, una vita indipendente dallo stesso intreccio. La sensazione, alla lettura, è di una combinazione euforica di thriller e commedia senza perdita di leggerezza né di atrocità. La famosa ispettrice creata da Alicia Gimenez-Bartlett è un pò invecchiata. Fa sempre coppia con il suo inseparabile vice Fermin Garzon, ma in ‘Mio caro serial killer’ dovrà accettare l’arrivo di un giovane ispettore della Polizia autonoma della Catalogna. “Arriva un momento per le donne in cui si guardano allo specchio e non si riconoscono” Petra non è sempre giovane e fantastica.
E’ invecchiata e non è una tragedia. Aveva quarant’anni nel primo libro. Ne sono passati venti da allora. Lei se ne rende conto ma poi non ci pensa più e ai lettori piace accompagnarla nel tempo” dice all’ANSA la Bartlett, attesa come una star nel secondo giorno di ‘Libri Come’, la festa del Libro e della Lettura all’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Il nuovo romanzo della Bartlett è attraversato da una riflessione sul passare del tempo e sul confronto fra le generazioni. “Sono rimasta colpita – racconta – dal fatto che esistono nove agenzie matrimoniali ufficiali a Barcellona, altre sei legali su Internet e poi una marea che non sono legali e il loro numero è in aumento. E’ il segno della solitudine in cui viviamo. Le persone non hanno più un gruppo sociale di riferimento. Abbiamo Internet ma non qualcuno accanto e così la solitudine è ancora peggiore” sottolinea la Bartlett, sempre con il suo caschetto di capelli che ha deciso però di lasciare bianchi. Le indagini sull’assassino seriale che lascia messaggi di passione portano a una pista che parla di femminicidio.
“E’ un problema terribile. La violenza domestica è ancora un problema culturale, sociale e umano. Il femminicidio c’è sempre stato ma le donne non riuscivano a dire quello che accadeva ad alta voce. La questione è più complessa di quanto sembri. Quello che è accaduto a Hollywood mostra che c’è anche un problema di classi sociali. Una donna che fa le pulizie non ha la stessa possibilità di un’attrice di Hollywood di denunciare quello che succede. Ci sono ancora tante donne che non possono parlare chiaramente” sottolinea la Bartlett. L’aggiunta del giovane ispettore della Polizia autonoma della Catalogna, fatta anche per compiacere la stampa, scompagina gli equilibri della coppia Delicado-Fermin è anche un’allusione allo scontro attuale tra i due patriottismi iberici. “Ho iniziato questo libro due anni fa e non potevo sapere cosa sarebbe accaduto in Spagna. Questo confronto tra la polizia spagnola e catalana è fastidioso. Noi vogliamo la cooperazione del corpo della Polizia spagnola” dice la scrittrice e aggiunge: “quello che è successo è esagerato. Petra non vede con tanto favore il nuovo arrivato, non tanto perché è un uomo o perché è catalano, ma perché “è più giovane. Ha altre abitudini rispetto a lei e Fermin. Non va a farsi una birretta al bar con i colleghi, mangia un panino da solo in ufficio. Quando lavora non pensa che a quello. Non si prende il tempo di mangiare e conversare”. Petra è sempre la stessa ma “è più calma, serena. E’ fedele a se stessa.