Se oggi è tra le 100 personalità più influenti al mondo riconosciute dal “Time” lo deve ad una donna, una sua paziente. E’ stata lei ad avanzare la candidatura del medico italiano che lavora al Baylor University Medical Center di Dallas. Grazie a Giuliano Testa la donna è diventata mamma partorendo un bambino nel novembre del 2017, dopo un trapianto di utero eseguito da lui.
Il medico padovano è a capo del team che ha messo in piedi negli Usa il primo test clinico sul trapianto, che può avvenire da donatore vivente o da cadavere, su dieci donne affette dalla sindrome MRKH, una rara malattia genetica per cui si nasce senza utero. Il bimbo dato alla luce nel 2017 è il secondo di cui si ha notizia, dopo il parto avvenuto in Svezia nel 2014 descritto su Lancet, sempre da una donna con la stessa sindrome.
«Un giorno, ad un congresso di bioetica, ho sentito parlare per la prima volta di trapianto di utero. Mi ha appassionato e ho iniziato a studiarlo». Testa ha eseguito il primo trapianto di utero negli Stati Uniti che ha permesso alla paziente di diventare mamma.
Ed è proprio lei che ha scritto la presentazione del chirurgo Testa:
«Sono nata senza utero e mi è sempre stato detto che non sarei stata in grado di partorire. Nel 2016 ho incontrato Giuliano Testa, che aveva riunito un team di esperti per una sperimentazione clinica, e sono stata una delle dieci donne selezionate per partecipare. Dopo alcuni mesi avevo un utero funzionante e lo scorso novembre ho partorito un bel bambino in salute. È stato l’onore della mia vita essere una piccola parte del miracolo del dottor Testa».
Il lavoro del dottor Testa permette di dare una speranza a quelle donne che si sono sentite dire che non avrebbero potuto dare alla luce un figlio perché nate senza utero o con utero non funzionante.
«Sono 22 anni che faccio trapianti di fegato, rene e altri organi addominali, racconta. Quando ho sentito parlare di trapianto di utero sono riuscito a convincere l’istituzione dove lavoravo a darmi i fondi per iniziare questo progetto che poi ha portato i frutti che oggi tutti conoscono. Abbiamo iniziato a lavorarci nel 2014, è maturato nei due anni successivi e la nascita è avvenuta nel 2017. Ci sono già due mamme che hanno avuto il loro bambino, abbiamo altre due mamme che hanno ricevuto il trapianto ma ancora non hanno avuto l’impianto dell’embrione. A maggio avremo altri due trapianti e il prossimo anno ne sono in programma altri dieci, quindi il programma sta crescendo».
Testa si è commosso quando ha saputo che a candidarlo per la classifica del “Time” fosse stata una sua paziente. Nessun sponsor politico pesante, solo una donna che gli era riconoscente per averle cambiato la vita. Tra le chiamate di congratulazioni ricevute dall’Italia c’è stata quella della sindaca del paese di origine del padre, Cercemaggiore (Cb), che gli ha offerto la cittadinanza onoraria.