La Norvegia ha presentato le sue scuse ufficiali alle cosiddette ‘ragazze tedesche’, cioè quelle donne norvegesiche durante l’occupazione nazista ebbero relazioni con soldati tedeschi. A farlo la premier Erna Solberg, in occasione di un evento per i 70 anni della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Le scuse sono giunte per il “trattamento indegno” che fu riservato loro al termine della Seconda guerra mondialee con la liberazione, quando oltre alle ritorsioni popolari come le umiliazioni, subirono da parte delle autorità arresti senza fondamento legale, internamenti senza processi, licenziamenti, espulsioni e ritiro della nazionalità.Secondo una stima del Centro norvegese di studi sull’Olocausto e sulle minoranze religiose, furono fra 30mila e 50mila le norvegesi che ebbero relazioni intime con i soldati occupanti tedeschi. Ad agosto del 1945 la Norvegia aveva modificato la legge sulla nazionalità per poterne privare in modo retroattivo – e quindi anti-costituzionale – le donne che si erano sposate con tedeschi dopo il 9 aprile del 1940, data dell’invasione nazista del Paese, che era neutrale.
Durante la guerra, oltre 300mila soldati tedeschi occuparono il regno scandinavo, che allora contava circa 3 milioni di abitanti.

“Per molte fu un amore d’adolescenza, per altre l’amore della vita con un soldato nemico, o un flirt innocente che lasciò tracce per il resto della vita”, ha detto Solberg.

Heinrich Himmler considerava le norvegesi delle “dee”e per questo incoraggiò le relazioni con i soldati occupanti. Fu proprio nel regno scandinavo che a settembre del 1941 fu aperto il primo ‘Lebensborn’ fuori dalla Germania, cioè centro per la riproduzione della razza ariana. Nel 2000 Oslo aveva già presentato le scuse a circa 10mila-12mila bambini nati da madri norvegesi e soldati tedeschi, che hanno dovuto subire diverse sofferenze.

“Le persone più direttamente interessante non ci sono più, ma questo tocca anche i figli e le famiglie”, sottolinea Reidar Gabler, figlio di una norvegese che fu privata della nazionalità ed espulsa nel 1945 con il marito tedesco verso quella che sarebbe diventata la Germania Est.