Avanti Donne, la start up politica per opportunità di crescita e sviluppo

‘Avanti Donne’, è una start-up politica e un laboratorio di idee per contribuire a risolvere i problemi del Paese ma soprattutto per cogliere le opportunità di crescita e sviluppo. La proposta è stata lanciata dalla presidente della fondazione Marisa Bellisario, Lella Golfo, ieri al termine della ‘due giorni’ di lavori del congresso nazionale della fondazione, a Bari, al quale hanno partecipato più di 300 donne professioniste che si sono confrontate sul tema ‘Donne, economia e potere’.

Lella Golfo ha candidato un’altra donna, Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia research, quale “portavoce di questa start-up del fare”, ed ha rilanciato anche l’idea di un “G7 delle donne”.

“Il potere delle donne è anche questo – ha detto – proporre, condividere, agire.

È la nostra concretezza, l’onestà e la trasparenza che servono alla politica e al Paese”. Tra le istanze emerse nel corso dei lavori, ci sono la “reiterazione della legge sulle quote di genere; l’apertura della governance economica alle donne attraverso strumenti ad hoc; percorsi di formazione, innovazione, e digitalizzazione per il ‘made in Italy’; un ministero dell’Innovazione per governare bisogni e risorse”. E ancora, piani di economia circolare e un network della sostenibilità a guida femminile, piattaforme intelligenti per operare in modo integrato al Sud, nonché una sinergia scuola-lavoro per equilibrare il rapporto tra domanda e offerta di occupazione.

Ecco un bell’esempio di donne che amano le donne, di donne che premiano le donne. Ecco un bell’esempio di parole “piene”, perché poi molti si riempiono la bocca di dichiarazioni di intenti ai quali non seguono fatti.

Tra le 300 donne che hanno partecipato alla due giorni della Fondazione Bellisario, c’era anche il Commissario per le bonifiche di Taranto, la geologa Vera Corbelli, un altro esempio di donna al potere che sceglie le donne e le premia: ha uno staff tutto femminile.

“Da qui al 2050, una maggiore uguaglianza di genere può produrre fino a dieci milioni e mezzo di posti di lavoro e un aumento del Pil pro-capite dell’Unione di quasi il 10%, pari a tremila miliardi di euro. Al contrario, escludere le donne dal mondo produttivo significa rinunciare, a livello globale, a 11.500 miliardi di euro da qui al 2025: è l’equivalente della somma dei Pil di Germania, Giappone e Regno Unito”. Lo ha affermato il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, nel videomessaggio inviato al congresso della Fondazione Marisa Bellisario.

“I dati parlano chiaro – ha rilevato Tajani – perché con un maggiore coinvolgimento delle donne crescono risultati economici ed occupazione. E le imprese con donne ai posti di comando guadagnano sempre in termini di efficienza e redditività”. “Nonostante questa evidenza e i progressi compiuti – ha concluso Tajani – il divario uomo-donna nel mondo permane ma non si può rivitalizzare l’Europa, avere pace e sviluppo duraturo, se metà della popolazione viene discriminata”.