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26 donne, vittime in mare. 26 donne senza nome

Ogni settimana muoiono in mare decine di migranti, ieri la notizia di 26 donne morte in circostanze misteriose a bordo della nave spagnola Cantabria, giunta a Salerno ci arriva come un pugno allo stomaco.

Le vittime potrebbero essere decedute per annegamento, per violenza fisica o per avvelenamento dovuto ai gas tossici sprigionati dalla sala macchine, questo non aiuterà a trovare una giustificazione alla loro morte.

Sono donne, come lo sono io e come lo sei tu che in questo momento hai deciso di leggere questa riflessione, tutte abbiamo dei sogni, tutte auspichiamo una vita migliore da raggiungere con sacrificio.

Loro non potranno più farlo, i loro sogni si sono spenti nel buio di una nave in cui per la per la prima volta salivano. Sono morte, per qualche ora o qualche giorno saranno coperte dal lenzuolo bianco della nostra ipocrisia, del nostro sdegno.

Sono vittime delle incapacità di trovare soluzioni umane da parte di chi governa, sono vittime del tempo che trascorre invano senza che nulla cambi e smascherano le parole vuote di tanti che sono incapaci di porre fine ad uno strazio di vite innocenti.

E’ davvero triste. Siamo di fronte a cambiamenti epocali, a tragedie epocali che non sappiamo fermare trovando una soluzione.

Tra poche ore la coscienza collettiva sarà distratta da un nuovo evento, queste donne – di cui non conosceremo mai il loro nome – saranno oggetto di dibattiti, convegni e articoli, ma nulla potrà riportarle in vita.

Lo spettacolo continua, siamo burattini inconsapevoli in un mondo che corre.