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La diversità sfila all’ambasciata britannica a Roma

La moda come strumento per esprimere la diversità e diffondere il concetto di inclusione. E’ questa la filosofia dietro il progetto ‘Reimagined Perception’ che la stilista Sadie Clayton ha presentato a Villa Wolkonsky, residenza dell’ambasciatore britannico a Roma, Jill Morris.

Per la prima volta in Italia sedici modelle disabili e diverse per abilità, etnia, taglia ed età hanno sfilato indossando le creazioni della designer britannica.

 “Sono orgogliosa di presentare un’immagine reale del mondo in cui viviamo e delle donne che scelgono di indossare i miei abiti”, ha spiegato Sadie a proposito della collezione che ha visto in passerella anche la modella italobrasiliana Bruna che ha perso l’uso delle gambe dopo un grave incidente.

 Il progetto presentato nella residenza dell’ambasciatore britannico è nato dalla collaborazione tra gli uffici del Department for International Trade in Italia e AltaRoma con l’obiettivo di presentare le potenzialità del Regno Unito quale piattaforma di creatività e innovazione nel settore della moda e come fonte di ispirazione per la promozione di messaggi di inclusione sociale sul mercato italiano.

 L’iniziativa ‘Fashion is Great: La diversità va in passerella’ è parte della campagna Great voluta dal governo britannico per promuovere l’eccellenza del Regno Unito nel mondo. “Sono particolarmente lieta di aver aperto per la prima volta le porte della mia residenza a un evento che coniuga la qualità della moda britannica, quella di Sadie Clayton in questo caso, con l’importanza dei messaggi di inclusione e diversità, temi al centro dell’agenda politica di Londra”, ha detto l’ambasciatore Morris accogliendo a Villa Wolkonsky le oltre centocinquanta personalità del mondo delle istituzioni, della moda e del business.

Morris è la prima donna a ricoprire questo incarico ma senza dubbio anche l’ambasciatore più glamour d’Italia, considerate le sue numerose iniziative per la moda. E’ stata capo Dipartimento Anti-proliferazione e capo Dipartimento Strategia Consolare del Foreign & Commonwealth Office. Dal 2006 al 2008 è stata consigliere della Rappresentanza britannica a Bruxelles; nel biennio precedente funzionario per le relazioni esterne. Dei diciassette anni trascorsi al servizio del ministero degli Esteri britannico, quattro li ha passati nella capitale di Cipro, Nicosia, come secondo segretario. 

Sono sempre di più donne impegnate nelle carriere diplomatiche

Tra i principali Paesi dell’Unione europea la Gran Bretagna, dopo la Francia e la Germania, ha scelto una loro cittadina alla guida dell’ambasciata presso il Quirinale. Dieci anni fa sarebbe stato inimmaginabile. E nella diplomazia italiana oggi le donne sono circa il 22%.  

Ambasciatrice o ambasciatore? La seconda, nella tradizione italiana, è la parola impiegata per indicare la moglie dell’ambasciatore. La regola non è più assoluta. Jill Morris desidera essere chiamata ambasciatore rifiutando la «femminilizzazione» dei titoli elettivi o di carriera che vale anche per sindaca, prefetta, direttrice e così via e che ha riguardato le raccomandazioni con raccomandazioni del governo francese.