Donne camorriste che si ribellano, ora protagoniste in Tv

Patrizia Franzese, Rosa Amato, Anna, Luisa, Giulia, Laura, Enrica hanno molte cose in comune: sono ex figure di spicco della camorra, vivono in luoghi segreti coperte da una falsa identità e sotto la protezione delle forze dell’ordine. Hanno deciso di raccontare per la prima volta davanti alle telecamere il proprio passato.

Hanno trascorso una vita fuorilegge, si sono poi ribellate e hanno iniziato a collaborare con la giustizia, rivelando i segreti, le regole e le dinamiche del sistema camorristico.

Sette donne protagoniste con la loro vera testimonianza nei nuovi sei episodi della docu-serie “Camorriste”, giunta alla seconda edizione, prodotta da A+E Networks Italia, reduce da un grande successo di pubblico per la prima serie trasmessa sul canale Sky Crime+Investigation.

C’è la storia Patrizia Franzese , che dopo una vita di violenze e soprusi subiti, si innamora di Aniello, capo di un clan che controlla le attività criminali di Pomigliano D’Arco, diventandone braccio destro e killer. C’è Rosa Amato la cui storia si intreccia con quella dei Casalesi: il padre di Rosa, Carlo, inizia a far concorrenza ai Casalesi per vendicarsi dell’uccisione del figlio, entrando nel racket delle slot machine. Viene aiutato dalla figlia, che in poco tempo diventa una temutissima camorrista. La serie seguirà la vita criminale di Anna e Luisa, cognate, alleate e poi nemiche. Anna è una delle tante sfollate del terremoto dell’Irpinia. Per poter sopravvivere si dedica allo spaccio, attirando l’ostilità del clan di Cutolo. Anna non demorde e insieme al fratello, alla sorella e alla cognata dà vita ad una guerra per la conquista del territorio. Poi i destini di Anna e Luisa si divideranno. Conosceremo Giulia che uccide il marito tossicomane e spacciatore e chiede protezione al Clan Giuliano, ottenendo anche la gestione di una piazza di spaccio di stupefacenti. Laura invece, figlia di onesti agricoltori, sposa Antonio, un marito con una doppia vita: all’insaputa della moglie, collabora con i clan della zona, ma finisce nei guai e abbandona la famiglia. Laura incomincia a spacciare cocaina tra la borghesia benestante di Mondragone. Dopo alcuni anni Antonio torna dalla moglie e i due formano un’agguerrita coppia criminale, suscitando l’odio dei clan rivali. C’è anche la storia di Enrica che si sposa con uno degli affiliati del clan Birra, che opera ad Ercolano: non si accontenta dello spaccio di stupefacenti, ma vuole di più e scala il vertice del clan, ne diventa manager per poi scontrarsi con la famiglia rivale degli Ascione.

Le donne sono presenti da sempre nelle maglie delle organizzazioni criminali.

Hanno rivelato una realtà̀ molto diversa dall’immaginario collettivo che considera le donne come “elemento totalmente ignaro o estraneo” alle attività̀ illecite delle figure maschili della loro famiglia coinvolti nell’ organizzazione criminale.

La figura delle matriarche della camorra è uno degli aspetti più interessanti che caratterizza l’organizzazione criminale. Le donne camorriste si muovono con più̀ autonomia dal controllo maschile nelle reti criminali, quasi a dimostrare una recente “emancipazione”.

Si può̀ parlare di “emancipazione” anche per le donne nella rete criminale? Sono, o possono essere, donne che hanno ottenuto una condizione di parità̀ con gli uomini del loro ambiente, sia sul piano del lavoro sia sul piano delle relazioni “private” e famigliari?

Nella docu – serie “Camorriste”, oltre alla testimonianza delle ex figure di spicco dei clan, ogni episodio propone interviste a magistrati, rappresentanti delle forze dell’ordine e giornalisti che hanno seguito da vicino il caso, presenta immagini d’archivio e fa ricorso a ricostruzioni con attori, sottolineando gli sforzi compiuti e i successi ottenuti dallo Stato per contrastare la criminalità organizzata campana.

Camorriste sarà in onda a partire da venerdì 17 novembre alle 22.55 su Crime+Investigation (canale Sky 118).

L’iniziativa sarà presentata oggi in anteprima, con la proiezione del primo episodio della seconda stagione di “Camorriste” presso l’Università Suor Orsola Benincasa che la promuove attraverso il Centro di Ricerca RES Incorrupta della Facoltà di Giurisprudenza.