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Atmosfera surreale per Italia – Svezia La stessa con il Napoli in campo

Stasera a cena si mangia pane e pallone. Gioca la nazionale e come quando gioca la squadra del Napoli il mondo intorno a me si ferma. Il rientro a casa da lavoro di ieri sera era un presagio dell’apocalisse che si sarebbe scatenata in caso di sconfitta dell’Italia.

“E’ possibile che la chiusura della Galleria Laziale abbia scoraggiato tutti ad uscire di casa?” Al termine di una giornata, nella metropoli partenopea letteralmente paralizzata dal traffico impazzito, all’improvviso avviene un miracolo. La città si svuota. Cosa è successo? “Signò stasera se l’Italia non venc, non gliamm ai Mondiali!”, mi ricorda il taxista che mi accompagna a casa.

E’ vero, come ho fatto a dimenticare: in Tv c’è Italia-Svezia partita decisiva per il nostro accesso ai prossimi mondiali di calcio. Tutto il resto non esiste. Situazione fotocopia quando è di scena il Napoli del maestro Sarri. Campionato o Champions League non fa alcuna differenza. Tutti al San Paolo, davanti alla Tv, o incollati con le orecchie alla radio. Forza Napoli! E le nostre famiglie, le mogli, i figli?

Un classico la risposta: “Un attimo appena finisce la partita sistemiamo tutto”. Vabbè non fa niente. Sono ormai abituata.

Atmosfera surreale e Facebook monotematico, dal pre partita al post partita per tre ore il calcio monopolizza ogni tema. E lo farà anche il giorno dopo la performance più brutta della nazionale dopo 60 anni, anche attraverso le prime pagine dei giornali e l’apertura dei giornali radio.

Il Paese si è ritrovato “unito” nel dolore per la sconfitta, l’amarezza e la delusione.

E’ questo sentimento di empatia che unisce tutti,e che solo il calcio sa far vivere in misura così ampia, che mi lascia pensare: se si riuscisse a farlo crescere anche verso altri temi forse saremmo un Paese migliore.

Faccio ancora fatica a comprendere appieno il fenomeno (di tale si tratta), ma non posso arrabbiarmi. Anzi sai che c’è di nuovo? Comincio ad allenarmi con la squadra di calcio napoletana delle giornaliste, e chiedo consigli a mio figlio (provetto calciatore) su come devo posizionarmi meglio in campo. Prossima mission? Voglio segnare un gol e soprattutto voglio che il Napoli vinca lo scudetto.