Pienza, nasce il “Sentiero dell’Arte e dell’Anima”
Cultura e paesaggio per la valorizzazione del territorio
L’arte per ammirare l’arte
Pienza (Siena), marzo 2024 – Nasce il “Sentiero dell’Arte e dell’Anima”, un percorso caratterizzato da installazioni artistiche dei maggiori scultori del panorama internazionale del XX secolo per ammirare l’arte maggiore: la natura e il paesaggio.
Una nuova esperienza di conoscenza e scoperta del territorio, che passa per l’arte e per la bellezza dei luoghi: 28 panchine, sculture in pietra di travertino interpretate da grandi artisti “spuntano” dalla terra, per contemplare e meditare la straordinaria e immensa bellezza del paesaggio.
Un “pellegrinaggio 4.0“, lungo circa 2,5 km, firmato da artisti del calibro di Giò Pomodoro, Pietro Cascella, Mattew Spender, Jean- Paul Philippe, Justin Peyser, Joe Tilson, Mauro Berrettini, Riccardo Grazzi e molti altri. Tutti grandi interpreti protagonisti in numerose personali in gallerie e spazi prestigiosi.
Tutti insieme, riuniti in un’unica straordinaria collezione di 28 elementi che la Fondazione FUR, la Fondazione Urs Rechsteiner ha voluto donare alla Città di Pienza. Comune di Pienza e Fondazione FUR hanno firmato una convenzione ad hoc, insieme ai cittadini pientini proprietari dei terreni che hanno accolto le sculture.
È una storia d’amore per l’arte e la cultura che incontra la terra toscana quella del fondatore della Fondazione FUR, Mr. Urs Rechsteiner, un uomo svizzero che da 30 anni ha scelto la Toscana come luogo in cui trascorrere alcuni mesi all’anno e contribuire, attraverso la sua fondazione, con sede a Montepulciano, (Siena) e senza scopo di lucro, alla valorizzazione del territorio e del paesaggio.
Il taglio del nastro del “Sentiero dell’Arte e dell’Anima” è avvenuto lo scorso sabato 9 marzo. Si tratta di una grande novità per il territorio pientino, una nuova proposta di conoscenza e di esperienza del territorio che passa per l’arte contemporanea. La curatrice del progetto è la giornalista
Maria Cava.

Lungo il nuovo “Sentiero dell’Arte e dell’Anima”, percorrendo il sentiero, il visitatore incontra anche il “Guardiano della Valle”.
Può una valle come Val d’Orcia non godere dello sguardo protettivo di un guardiano?
Il guardiano è seduto su una grossa roccia. Si tratta di una statua rivestita in malta cementizia alta 4 metri.
La sua immagine imponente trasmette forza, coraggio e protezione.
Il suo sguardo mira la valle e verso l’infinito. Il guardiano della valle è un soggetto senza tempo proveniente dal passato più lontano e che conosce già il futuro. È il super eroe dei “pellegrini” che incrocia le anime più disparate ma tutte incuriosite dalla nuova maestosa figura che siede in uno dei paesaggi più belli del mondo.
L’opera è stata ideata dall’imprenditore Lorenzo Nisi e realizzata dalla società leader per allestimenti e scenografie Corto Corcuito e dall’artista Antonio Borrelli.

La collezione di sculture
28 grandi artisti contemporanei interpretano il tema della seduta e dell’arte per ammirare l’arte che è nella natura e nel paesaggio
La collezione di 28 panche d’artista è composta dai seguenti autori:
- Giò Pomodoro
- Cordelia von den Steinen
- Pietro Cascella
- Mauro Berrettini
- Riccardo Grazzi
- Mattew Spender
- Jean- Paul Philippe
- Franco Adami
- Justin Peyser
- Joe Tilson
- Viliano Tarabella
- Lorenzo Nisi
- Girolamo Ciulla
- Marcello Aitiani
- Nado Canuti
- Mino Trafeli
- Mirella Forlivesi
- Mauro Berrettini /Riccardo Grazzi – “Dedicata a una sua allieva”
- Renato Corsi
- Kan Yasuda
- Ugo Nespolo
- Georg Dietzler
- Rinaldo Bigi
- Kurt Laurenz Metzler
- Venturino Venturi
- Sandro Chia
- Jacopo Cascella
- Daniel Couvreur
Ciascuno di loro ha interpretato il tema della seduta, della panchina, dello spazio per fermarsi e riflettere o per fermarsi e mirare. Ciascuno dei grandi artisti ha dato il suo contributo alla visione e all’interpretazione della bellezza e per la prima volta, tutti insieme, sono in un’ esclusiva collezione e in un luogo unico al mondo. La storia dei luoghi e della valorizzazione dei territori segna una tappa importante con il “Sentiero dell’Arte e dell’Anima “di Pienza.
Per gli allestimenti del “Sentiero dell’Arte e dell’Anima” hanno lavorato la società New Abitare srl e i professionisti, Fabrizio Casini, Luigi Elefante e Angelo Rugiero.





Hanno dichiarato
“Credo molto nella sinergia e nella collaborazione tra pubblico e privato – ha spiegato il Presidente della Fondazione FUR, Urs Rechsteiner –
Insieme si può fare molto per valorizzare i luoghi e i territori. Ecco io con la Fondazione e la donazione ho voluto dare un contributo in questo senso. C’è bisogno di più arte, c’è bisogno di più bellezza e c’è bisogno anche della sensibilità per comprenderla. Se noi esponiamo i giovani a questa arte stiamo facendo un’opera di educazione e di crescita. La convenzione con il Comune ci impegna a continuare nel tempo, a preservare, curare e valorizzare, insieme alla Comunità di Pienza questo “Sentiero “. Mi piacerebbe anche donare una pubblicazione in diverse lingue per il racconto di questo luogo affinché altri possano avere la fortuna e la gioia di incrociarlo e di viverlo”.
“Pienza si impreziosisce di una collezione unica, in un contesto naturale non stravolto dall’uomo, nel quale le opere scultoree rafforzano e legano ancor piu’ il paesaggio circostante con il sito unesco centro storico citta’ di pienza- ha affermato Manolo Garosi,Sindaco di Pienza – Una esplosione artistica nel verde del sentiero e nell’arenaria pientina con un richiamo e testimonianza del travertino, re ed elemento regnante della nostra cattedrale simbolo di Piazza Pio II. L’amministrazione ha così voluto, grazie alla Fondazione Urs, legare l’uomo al centro dell’umanesimo pientino di Pio II, alla natura e al paesaggio, facendo diventare la bellezza di Pienza un tutt’uno, tra monumenti, natura e uomo”.
Lungo il Sentiero, una breve descrizione
Il Sentiero, lungo circa 2,5 km, ha inizio imboccando dalla piazza Pio II, il vicolo “Porta al Santo”, dove il visitatore incrocia come prima opera quella di Giò Pomodoro, seguono le sculture di Cordelia von den Steinen, di Pietro Cascella e di Mauro Berrettini sotto l’abside del Duomo. Proseguendo poi lungo il percorso dell’orto Piccolomini si incontrano le opere di Riccardo Grazzi, di Spender, di Philippe e Adami. Giunto fuori dall’orto Piccolomini, il “pellegrino 4.0”, risalendo la strada e proseguendo per via dell’ Addobbo, giunge in piazza Dante Alighieri e di li imbocca prima il viale Santa Caterina e poi via delle Fonti; qui, andando verso la Pieve del Corsigliano, incrocia l’opera di Peyser, poi Tilson, tra i maggiori esponenti della pop Art britannica, e poi Tarabella. Proprio dalla parte opposta all’area famosa per le scene girate durante il set del “Gladiatore” si incrociano le scultura di Ciulla, Nisi e Aitiani. Proseguendo lungo un sentiero campestre si possono poi ammirare le opere degli altri maestri fra cui Nado Canuti, Mino Trafeli e Mirella Forlivesi. Nell’incrocio fra via Santa Caterina e il Podere il Pino c’è la scultura firmata da Berrettini e Grazzi in memoria e ricordo di un’allieva del professore ed artista Mauro Berrettini. Di fronte si può ammirare la scultura di Renato Corsi.
Il sentiero campestre ad un certo punto incrocia il bosco e qui la scultura di Kan Yasuda. Il visitatore prosegue il suo percorso incrociando poi le sculture di altri artisti, ognuno di loro ha voluto lasciare un messaggio che spetta a ciascuno di noi interpretare. Dal bosco la stradina campestre conduce nell’oliveto e qui è possibile ammirare le opere di Ugo Nespolo, Georg Dietzler, Rinaldo Bigi, Kurt Laurenz Metzler, Venturino Venturi, Sandro Chia e Jacopo Cascella.
Il Sentiero termina presso il podere il Sasso con la scultura di Daniel Couvreur, che interpreta, con la sua “scultura – panchina” il sasso che dorme.
