Intelligenza artificiale, le macchine sostituiranno l’uomo? Guarda la quinta puntata di “Digitalmente”
Lʼapprofondimento settimanale di Tgcom24 è andato in onda sabato 9 gennaio
Dall’industria alla medicina, passando per la scuola e la scrittura. L’intelligenza artificiale, cioè l’abilità di un computer di svolgere ragionamenti e funzioni tipici della mente umana in modo del tutto autonomo, ormai fa parte delle nostre vite. Ma la figura dell’uomo in alcuni settori cesserà di essere indispensabile? Le macchine ci sostituiranno? Queste le domande attorno alle quali ruota la quinta puntata di “Digitalmente”, il programma di Tgcom24 realizzato in partnership con Protom Group S.p.A., società di delivering innovation. Ospite dell’appuntamento, andato in onda sabato 9 gennaio, Carlo Alberto Tenchini, direttore Marketing e Comunicazione di Sharp Italia.
“L’intelligenza artificiale rappresenta una serie di tecniche e metodologie che cercano di replicare la mente umana. Per far comprendere l’utilità delle nuove tecnologie e quanto siano entrate nel nostro mondo ritengo che sia estremamente utile farvi fare la conoscenza di due piccoli amici. Sono un’integrazione di più tecnologie, dall’intelligenza artificiale all’automazione, ai sistemi di riconoscimento facciale piuttosto che agli assistenti virtuali Alexa e Google. Questi due robottini collaborano tra di loro, interagiscono tra di loro, ma sono anche connessi a una rete, quindi imparano dall’interazione con me ma anche dai ‘cugini’ presenti in altri luoghi, case, uffici. Da questo ottengono nuove informazioni che poi trasferiscono. Immaginate questo livello di interazione spostato sull’assistenza agli anziani. Le macchine pensanti sono intorno a noi e insieme a noi stanno disegnando i confini di questo nuovo mondo”, spiega De Felice.
Intelligenza artificiale e… scrittura – Non è tutto. Un altro campo di applicabilità dell’intelligenza artificiale è la scrittura. “L’intelligenza artificiale ha dimostrato di riuscire a produrre testi che sono uguali o pari a quelli degli uomini. Il risultato più recente in questa direzione è GPT3, un software di intelligenza artificiale realizzato dalla californiana OpenAI”, dice Maria Cava, giornalista ed esperta in comunicazione per ricerca e trasferimento tecnologico. Anche in questo caso, la domanda viene spontanea: chi avrà la meglio? Le macchine o l’uomo? “Il software di intelligenza artificiale è stato sottoposto a dei test. E’ capace di scrittura autonoma e automatica, ma non ha pensiero autonomo. Quello che pensa lo impara dagli umani e quindi ritaglia il suo pensiero nella mole infinita di informazioni che acquisisce nel web e nel mondo di Internet”, conclude Cava.